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Prendiamo ad esempio un contribuente che ha presentato la dichiarazione Iva 2024 a credito per 8.500 euro, ma non può utilizzare il credito perché ha omesso versamenti nel corso dell’anno per 4.500 euro.
In questo caso il contribuente può utilizzare il credito Iva solo per l’ammontare di 4.000 euro, che corrisponde alla differenza tra il credito totale (8.500 euro) e gli omessi versamenti (4.500 euro).
Infatti, per determinare il credito Iva utilizzabile occorre considerare solo i versamenti fatti.
Il residuo credito Iva potenziale si libera solo quando si regolarizza l’omesso versamento.
Nell’esempio proposto il credito Iva liberamente utilizzabile (4.000 euro) può essere compensato con il debito Iva (4.500 euro), tramite ravvedimento operoso, con il modello F24.
Attenzione perché nel caso di ravvedimento operoso non è utilizzabile il quadro VQ, che riguarda esclusivamente i versamenti “non spontanei”, a seguito del ricevimento di comunicazioni di irregolarità o cartelle di pagamento.
Pertanto, si dovrà presentare una dichiarazione Iva integrativa, inserendo il credito compensato nel rigo VL30, campo 3, per aggiornare il dato dell'Iva periodica versata e liberare il corrispondente credito Iva.